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Adagiato sulla sponda destra del Serchio, Borgo a Mozzano, capoluogo del Comune, vanta origini molto antiche. Testimonianze archeologiche hanno rivelato tracce di insediamenti preesistenti all’epoca Romana, legate alle vicende dei Liguri e degli Etruschi. L’antico toponimo Mozanus, che faceva riferimento al borgo e ai paesi vicini,  è  citato  in documenti  del  IX secolo e non mancano testimonianze storiche legate al periodo medievale e  alla figura della contessa Matilde che fece erigere il Ponte della Maddalena, simbolo vigoroso  e solenne di  questo territorio, detto “del Diavolo” per l’affascinante e celeberrima leggenda nata intorno alla sua costruzione. La struttura imponente e ardita di quest’opera, circondata  da un paesaggio lussureggiante  e coronata dalle aspre vette degli Appennini, regala ai visitatori uno spettacolo davvero suggestivo. Borgo a Mozzano e i suoi dintorni, su cui dominarono in età medievale i nobili Soffredinghi, furono teatro di  storiche  battaglie, come quella del 1170 fra gli eserciti di Lucca e  Pisa, con la quale molti castelli della Garfagnana si erano alleati per sottrarsi alle mire espansionistiche lucchesi, e

quella del 1352 in cui l’esercito della Vicaria di Coreglia si scontrò con quello fiorentino. Nel 1562, il Consiglio Generale della Repubblica di Lucca riconobbe a Borgo a Mozzano il titolo di “Vicaria” che all’inizio comprendeva vasti territori,  tra cui  alcune terre della Val di Lima e di Pescaglia che si ridussero drasticamente all'inizio del XVII secolo in seguito alle costanti lotte tra Lucca e gli Estensi. Copiosi scritti sulla vita amministrativa  e politica di Borgo a Mozzano e del suo territorio sono giunti sino a noi dall’età comunale, leggi e statuti che descrivono una società ben organizzata, ordinata e civile, attenta alle regole e rispettosa del diritto. Il territorio fu caratterizzato in quest’epoca da una fiorente produzione artistica, letteraria  e artigianale, e da un  crescente pullulare di realtà associative di carattere politico, religioso e artistico, che hanno dato vita a una tradizione, quella associazionistica appunto, ancora oggi forte e radicata. Con l’occupazione di Lucca ad opera dei Francesi, Borgo a Mozzano divenne capitale del Cantone degli Appennini, che fu successivamente abolito per volere della Principessa Elisa Bonaparte per dar vita alle prefetture e alle municipalità. Seguirono i Borboni nel 1817, il Granducato di Toscana nel 1847 e  infine l'annessione al Regno d'Italia nel 1860. Il Centro storico conserva un’impronta architettonica di notevole pregio, con edifici civili e religiosi che  custodiscono opere artistiche preziose e importanti di rinomati maestri del passato.  Attraversando  Borgo a Mozzano, si  coglie la complessità della sua storia e si respira per questo un’atmosfera eclettica e composita, dove i simboli di un mondo agricolo, frugale e semplice,  si incontrano e si fondono con quelli eleganti e opulenti delle famiglie signorili e austeri e  solenni  dei luoghi della fede.

BORGO A MOZZANO

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