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Pochi metri più avanti è possibile visitare l’ex Convento delle Oblate, oggi adibito a spazio per associazioni e attività culturali e ricreative. L’edificio, costruito nel 1775 grazie all'opera di maestranze locali e della felice mano dell'architetto Francesco Pini, è stato ristrutturato e riqualificato tra il 2001 e il 2004. Il monastero delle Oblate di S.Francesco fu soppresso nel 1810 da Elisa Bonaparte, Principessa di Lucca. Riprese la propria attività con le Teresiane che poi si trasferirono nel palazzo del Barone Tossizza vicino al Ponte del Diavolo nel quartiere “Venezia”. Nella prima metà del '900 il convento fu adibito in parte a scuola. Nel 1930 divenne Dopolavoro fascista e in quell'occasione furono demolite le celle per dare spazio al cinema (oggi Auditorium e Sala delle Feste). Dalla fine della guerra ad oggi è tornato a essere il centro culturale e spazio ricreativo di Borgo a Mozzano. Dalla splendida cornice del porticato e del cortile interno si accede al giardino, che ospita un Teatro di Verzura all’interno del quale, durante l’estate, si svolgono incontri culturali con personaggi di fama.

Dal giardino si accede alla Piscina Comunale “Bagni alla Verzura”, aperta tutti i giorni da maggio a settembre.

Proseguendo per via Umberto I, si incontrano due accoglienti piazze. La prima, leggermente rialzata e posta sulla destra della via, è Piazza Garibaldi detta Piazza del Mercato, un piccolo gioiello recentemente ammodernato che ogni venerdì mattina ospita il mercato fatto di numerosi stand e banchetti con prodotti tipici delle terre locali. Al centro della piazza vi è una fontana ornamentale dalla quale fuoriesce acqua zampillante, talvolta utilizzata come sfondo di particolari eventi di interesse culturale. Adiacente alla piazza vi è il convento delle figlie di

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San Francesco, costruito nel 1611 grazie ai Padri Francescani Minori Riformati.


Piazza XX Settembre, situata pochi metri più avanti, ospita il Palazzo del Vicario, attuale sede del Comune. Lateralmente si possono ammirare le antiche logge destinate un tempo al mercato del grano. La piazza prende il nome dagli avvenimenti risorgimentali che con la “Breccia di Porta Pia” decretarono la fine dello Stato Pontificio e l’annessione di Roma al Regno d’Italia. Su di un lato, in una targa in pietra, sono riportate le parole di Giuseppe Mazzini: “liberi non sarem se non siam uni”, che racchiude pienamente lo spirito di quei giorni.


PIAZZA XX SETTEMBRE,

IL MERCATO E IL CONVENTO DELLE OBLATE